L’efficienza degli impianti fotovoltaici aumenta grazie alle alghe: la scoperta in Svezia

Il settore delle energie rinnovabili, fotovoltaico in primis, è in continua evoluzione. Le aziende produttrici fanno a gara per realizzare sistemi sempre più innovativi, e i ricercatori per trovare soluzioni che – di quei pannelli – aumentino l’efficienza. Ultima in ordine di tempo è la scoperta effettuata dall’azienda svedese Sunalgae che, come il nome suggerisce, ha individuato proprio in una particolare specie d’alga marina un validissimo alleato per aumentare la resa dei pannelli fotovoltaici.

In cooperazione con il programma UE LIFE, Sunalgae ha sviluppato un innovativo sistema di protezione e potenziamento delle celle fotovoltaiche che sfrutta le incredibili proprietà delle diatomee, alghe unicellulari non flagellate comparse nel Cretaceo (circa 145 milioni di anni fa), i cui depositi fossili danno vita a sedimenti noti come diatomite o farina fossile, utilizzati nei dentifrici e nelle piscine per le loro proprietà abrasive e filtranti. Oggi, ecco che potrebbero trovare un’ulteriore applicazione proprio in quel settore delle energie pulite che registra costanti tassi di crescita, e che necessita di soluzioni – ancor meglio se naturali – capaci di incrementare l’efficienza dei suoi impianti. Così, il team di ricercatori svedesi si è concentrato su alghe speciali, talmente antiche da aver sviluppato nei secoli un guscio di silice con struttura nanoporosa. Perché è rivoluzionario, nel settore del fotovoltaico? Perché quel guscio è capace di intrappolare la luce anche a bassissime esposizioni.

Due sono le tipologie di pannelli fotovoltaici su cui si sono focalizzati gli esperti di biotecnologia e di biologia marina di Sunalgae: i pannelli in silicio e i DSSC. I primi sono i più utilizzati sul mercato ma, per essere prodotti, richiedono l’utilizzo di grandi quantità di materie prime; le DSSC sono invece le celle solari sensibilizzate con coloranti, una soluzione emergente che ha nella flessibilità il suo punto di forza e che non necessita di una superficie solida per l’applicazione. Su entrambe le tipologie di pannelli, un rivestimento realizzato con le diatomee riesce ad aumentarne l’efficienza del 4% che – secondo i risultati presentati dai ricercatori – si tradurrebbe in un aumento di 1.2 miliardi di euro l’anno nella produzione di energia solare. Perché sono incredibilmente efficaci, le diatomee: non solo intrappolano la luce anche quando il sole è appena accennato, ma bloccano i raggi UV proteggendo le celle fotovoltaiche dal degrado che un’esposizione continua causa. Senza contare la sostenibilità della materia prima, data dalla produzione delle alghe in un processo ecologico in cui l’acqua viene pulita e i nutrienti utilizzati per la loro crescita riutilizzati. A che punto è il progetto? Per il momento, Sunalgae ha completato la fase di sperimentazione su due piccoli moduli di coltivazione delle alghe, collegati all’impianto di un allevamento ittico lì vicino. L’idea è quella di cominciare la produzione su larga scala nel 2020.